25 Aprile 2020 - L’UFFICIO PATRIOTI
25 Aprile 2020 - L’UFFICIO PATRIOTI
Nell'occasione del 25 Aprile l'Archivio di Stato di Bergamo pubblica alcuni documenti esemplificativi della lotta partigiana, i documenti sono tratti dal fondo documentario Ufficio patrioti.
Gli uffici provinciali patrioti si costituiscono nei territori dell’Italia liberata come uffici dipendenti dal Governo militare alleato (Allied Military Government – AMG), retti da Rappresentanti militari italiani patrioti (Italian military patriots representative - IMPR): ufficiali dell’Esercito italiano distaccati presso i Quartieri generali provinciali alleati.
Il rappresentante militare nominato per la provincia di Bergamo è il ten. col. Pasquale Robiglio, il quale, giunto da Roma, si insedia a capo dell’Ufficio Patrioti di Bergamo il 2 maggio 1945. La sede dell’ufficio è presso il Palazzo della Libertà.
All’IMPR provinciale sono affidati compiti relativi al riconoscimento delle qualifiche partigiane, all’erogazione di assistenza e di sussidi, al riconoscimento dei premi di smobilitazione o di solidarietà nazionale, alla distribuzione dei certificati Alexander, al coordinamento del disarmo e della raccolta di armi, munizioni, automezzi e materiali, alla istituzione e amministrazione di centri di raccolta patrioti per l’accoglienza dei partigiani in attesa di rientro alle proprie abitazioni, e all’arruolamento dei patrioti nell’esercito o al loro reimpiego nella vita civile.
Con l’istituzione del Ministero Assistenza postbellica - MAPB (dll. 380/1945) e il successivo passaggio della provincia di Bergamo all'amministrazione italiana (1 gennaio 1946), l'Ufficio Patrioti passa alle dipendenze del MAPB, mantenendo le sue funzioni per quanto riguarda l’istruzione delle pratiche di riconoscimento dei patrioti all’estero (da inoltrare alla competente Commissione di Roma) e in Italia (da inoltrare alla Commissione regionale), le pratiche di riconoscimento dei gradi, le proposte di ricompensa, le pensioni di guerra.
Gli uffici provinciali patrioti sono definitivamente soppressi al 31 maggio 1946, ad eccezione di alcune province, tra cui Bergamo, nelle quali tali uffici continueranno ad esistere come sezioni autonome, per poi decadere con la soppressione del Ministero Assistenza postbellica (d.lgs.cps 14/2/1947, n. 27). Le competenze in materia passano al Ministero dell’Interno.
IL FONDO ARCHIVISTICO
La documentazione prodotta e acquisita dall’Ufficio Patrioti di Bergamo è conservata presso l’Archivio di Stato, pervenuta insieme alle carte della Prefettura in diversi versamenti avvenuti tra il 1973 e il 2003.
Il fondo comprende la documentazione relativa al riconoscimento delle qualifiche di partigiano, patriota e benemerito della guerra di Liberazione, all’erogazione di assistenza e sussidi, al coordinamento del disarmo, al reimpiego dei patrioti nella vita civile. Contiene inoltre uno schedario composto da 7700 schede individuali ordinate alfabeticamente, relative al riconoscimento delle qualifiche, contenenti dati anagrafici, la formazione partigiana di appartenenza, l'attività svolta, la qualifica attribuita o l’eventuale diniego. Lo schedario è corredato da un elenco dettagliato di tutte le schede individuali compilato nel 206 a cura del Museo storico della città di Bergamo.
Il nucleo principale del fondo invece è stato individuato nel 2008 nel corso di un intervento di schedatura delle carte di Prefettura. La documentazione tuttavia versava in pessime condizioni di conservazione e fu condizionata provvisoriamente ed esclusa dalla consultazione.
Nel 2014 è stata stipulata una convenzione con l’associazione Centro studi e ricerche Archivio Bergamasco che, tramite la raccolta di fondi provenienti da enti, associazioni e privati, ha provveduto al restauro, l'inventariazione e la digitalizzazione dell'intero fondo. Gli interventi, conclusi nel 2015, sono stati finanziati da Archivio Bergamasco, Fondazione della Comunità Bergamasca; Associazione nazionale partigiani d’Italia - ANPI provinciale di Bergamo, Fondazione Credito Bergamasco Avv. Roberto Bruni, Centro studi storici della Geradadda, Comune di Arcene, CGIL Bergamo, Cooperativa Città Alta, CISL Bergamo
Il fondo riordinato è composto da 198 fascicoli di carteggio, 10 registri e 7700 schede in 10 raccoglitori.
L’inventario del fondo è disponibile su questo sito, nella sezione Inventari digitali, mentre l’intero archivio digitalizzato è consultabile in sede presso le postazioni informatiche della sala studio.
LE QUALIFICHE: PARTIGIANO, PATRIOTA, BENEMERITO
Le qualifiche sono stabilite in base al periodo di militanza e al ruolo svolto nella lotta di Liberazione:
PARTIGIANI: caduti del CVL; decorati al valor partigiano; feriti dal nemico in combattimento o in dipendenza della loro attività partigiana; a coloro che hanno militato almeno 3 mesi in una formazione armata inquadrata nelle forze riconosciute dipendenti da CVL e GAP; appartenenti a formazioni SAP per almeno 6 mesi e che possano dimostrare di aver partecipato a due o più azioni armate o di sabotaggio oppure avendo militato per almeno 1 mese abbiano partecipato ad almeno 4 azioni armate; a coloro che hanno fatto parte per almeno 6 mesi di un comando o di un servizio di comando inquadrato nelle attività del CVL; coloro che sono rimasti per oltre tre mesi in carcere o campo di concentramento in seguito a cattura da parte dei nazi-fascisti per attività inerenti il movimento militare; a coloro che hanno svolto attività di particolare importanza a giudizio del comando generale su proposta dei comandi regionali.
PATRIOTI: coloro che pur non rientrando nella categoria di partigiano, hanno collaborato e contribuito attivamente per la lotta di Liberazione sia militando nelle formazioni partigiane per un tempo inferiore sia prestando costante e notevole aiuto alle formazioni partigiane.
BENEMERITI: coloro che pur non rientrando nelle categorie di partigiano e patriota hanno tuttavia dimostrato in alcune occasioni la fattiva solidarietà con i partigiani e i patrioti.
Si presentano di seguito alcuni documenti esemplificativi per illustrare le diverse tipologie presenti nel fondo:
1
Bergamo, 31 maggio
Schema dell’organico dei volontari della libertà allegato alla relazione quindicinale dell’IMPR 31 maggio 1945 sull’attività dell’Ufficio Patrioti.
Segnatura: fasc. 61
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2
Bergamo, 23 giugno 1945
Schema dell’organico dell’Ufficio patrioti, allegato alla relazione quindicinale dell’IMPR 23 giugno 1945.
Segnatura: fasc. 61
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3-4
3
Bergamo, 18 maggio 1945
Disposizioni del Patriots Branch circa la costituzione del corpo Guardia partigiana del Corpo volontari della Libertà.
Segnatura: fasc. 9
4
[Bergamo, maggio 1945]
Elenco dei presidi del Corpo volontari della libertà e relative forze impiegate presso ciascuno di essi. Annotati a lapis i dati sulla raccolta di armi e munizioni riconsegnate dai patrioti presso la caserma Città dei Mille.
Segnatura: fasc. 7
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5 - 6
5
Bergamo, 27 maggio 1945
Comunicazione al comandante del Corpo volontari della Libertà circa l’epurazione di falsi partigiani.
Segnatura: fasc. 56
6
Bergamo, 30 maggio 1945
Disposizioni circa la smobilitazione della Guardia partigiana.
Segnatura: fasc. 49
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7
Bergamo, 28 maggio 1945
Comunicazione del Patriots Branch alle ditte e agli enti del territorio bergamasco circa la sistemazione al lavoro dei patrioti smobilitati.
Segnatura: fasc. 101
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8
Bergamo, 31 ottobre 1945
Programma della cerimonia del 4 novembre 1945 presso il teatro Duse per la consegna dei certificati Alexander da parte del commissario provinciale alleato, ten. col. David Morley Fletcher.
I certificati Alexander sono brevetti di riconoscimento alleati rilasciati ai patrioti italiani, sottoscritti dal maresciallo Harold Rupert Alexander, comandante supremo delle forze alleate nel Mediterraneo.
Segnatura: fasc. 043
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9 a-b
Bergamo, 2 luglio 1945
Verbale della prima riunione del Comitato per l’esame degli elenchi dei volontari della libertà, composto da Mario Buttaro, Mario Invernici, don Antonio Milesi, Italo Pasinetti, Giovanni Masseroni e Umberto Apice e presieduta dall’IMPR, col. Pasquale Robiglio.
Si conservano gli originali dei verbali dal 2 luglio al 20 settembre e poi dal 5 gennaio al 10 luglio 1946, con copie e minute.
Segnatura: fasc. 156
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10
Bergamo, 12 ottobre 1945
Relazione inviata dal comandante della Brigata Vittorio Veneto circa il ruolo di Bortolo Belotti nella lotta antifascista.
Segnatura: fasc. 157
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11 a-b
Bergamo, 16 gennaio 1946
Verbale di seduta straordinaria del Comitato per l’esame degli elenchi dei volontari della Libertà circa il riconoscimento della morte per causa di servizio dell’avv. Ezio Zambianchi, primo prefetto di Bergamo dopo la Liberazione.
Segnatura: fasc. 157
12
Scheda individuale di Ezio Zambianchi.
Segnatura: scheda n. 7555, unità 218
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13 a-b
1945
Elenco dei feriti della Brigata del Popolo “Albenza”, trasmesso all’Ufficio patrioti.
Segnatura: fasc. 29
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14a - 14b
[Bergamo, maggio 1945]
Prospetto riassuntivo delle formazioni partigiane del Comando di zona di Bergamo, con nome della brigata e della formazione, dislocazione, numero di partigiani, patrioti, benemeriti, feriti e caduti, nome del comandante.
Segnatura: fasc. 29
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15 - 16 - 17
15
Schede individuali di Guido Galimberti
Nato a Chignolo d’Isola il 18 febbraio 1906, residente a Redona, appartenente alla 53 Brigata Garibaldi, fu catturato dopo il combattimento della Malga Lunga del 17 novembre 1944 insieme a Giorgio Paglia e ad altri quattro compagni, fu fucilato a Costa Volpino il 21 novembre 1944.
Segnatura: scheda n. 3091, b. 213
16
Scheda individuale di Adriana Locatelli
Nata a Bergamo il 26 ottobre 1911, guidò la banda Maresana. Fu arrestata dai nazifascisti il 26 febbraio e condotta nelle carceri di S. Agata a Bergamo. Durante la prigionia fu interrogata e torturata. Nel carteggio dell’Ufficio Patrioti si trovano copie delle relazioni mediche e un memoriale scritto dal padre di Adriana, Alessandro Giovanni Locatelli, circa le condizioni di salute della figlia e i danni subiti dalla famiglia.
Segnatura: scheda n. 3809, b. 213
17
Scheda individuale di Giuseppe Vavassori, sacerdote
Don Bepo Vavassori, nato a Osio Sotto il 19 luglio 1888, sacerdote, fondatore dell’Opera Patronato San Vincenzo di Bergamo. Fu arrestato dai nazifascisti nel novembre 1943 e imprigionato nelle carceri di S. Agata fino al 24 dicembre successivo.
Segnatura: scheda n. 7339, b. 217
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Progetto: Lucia Citerio
Realizzazione: Barbara Feltre
Referenze informatiche: Carmelo Ventre