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Archivio di Stato di Bergamo

Patrimonio documentario

Istituito con decreto del Ministero dell'Interno 4 aprile 1959 come Sezione di Archivio di Stato in esecuzione della L. 22 dicembre 1939, n. 2006, divenne Archivio di Stato con l’entrata in vigore del DPR 30 settembre 1963, n. 1409. Ebbe come prima sede provvisoria alcuni locali presso l’Istituto provinciale di igiene e profilassi in via Clara Maffei 4 e successivamente, in attesa dell’individuazione di una sede consona, in due locali di proprietà del Consiglio degli orfanotrofi di Bergamo in via Torquato Tasso 84. I primi complessi archivistici acquisiti furono le serie delle liste di leva del comune di Bergamo e gli atti dei notai cessati.

Nel 1964 fu individuata la prima vera e propria sede nell’edificio di proprietà dell’Opera pia misericordia maggiore di Bergamo in via Arena 9 dove l’Archivio rimase fino al 1969, quando si trasferì nel complesso dell’ex convento di Santo Spirito, di proprietà degli Istituti educativi di Bergamo, appositamente adattato in fase di ristrutturazione per ospitare l’Archivio di Stato. Dal 2009, infine, l’Istituto è stato trasferito nell’attuale sede.

I fondi archivistici conservati dall’Archivio di Stato di Bergamo testimoniano la storia delle istituzioni, del territorio, delle realtà sociali ed economiche della Provincia di Bergamo. Il patrimonio documentale copre l’arco cronologico dall’anno 1229 a tutto il XX secolo.

Si segnalano gli archivi delle magistrature preunitarie (Amministrazione e Prefettura del Dipartimento del SerioI. R. Delegazione provinciale) e degli uffici periferici postunitari, tra i quali, in particolare, quelli della Prefettura e del Genio civile.

Tra i principali complessi archivistici spiccano l’Archivio notarile – con gli atti dei notai a partire dal 1242 e la raccolta di pergamene dal 1229 – i catasti storici (dall’estimo veneto del XVII sec. al nuovo catasto terreni novecentesco), le serie provenienti dai distretti militari, i fondi versati dal Tribunale di Bergamo che comprendono gli archivi storici del Tribunale stesso e delle preture del territorio, l’ex Conservatoria dei registri immobiliari fino all’anno 1985.

Per quanto riguarda gli archivi di impresa, di famiglia e di persona sono da segnalare i fondi Marc'Antonio Bonduri, ditta di produzione e commercio laniero attiva nel XVII sec., delle famiglie Martinengo Colleoni e Secco d’Aragona - tra le più importanti casate nobiliari del territorio - le carte Nino Zucchelli, critico d’arte e cinematografico.

Tra i fondi conservati a titolo di deposito, di particolare importanza per la storia economica, sociale e culturale del territorio, sono gli archivi storici della Camera di commercio, dell’Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII, degli Istituti educativi di Bergamo (che comprendono gli archivi dei soppressi conventi di S. Agostino, S. Francesco e S. Bartolomeo), della Congregazione della Misericordia maggiore di Bergamo e l’archivio iconografico dell’Istituto italiano d’Arti grafiche.

Il patrimonio archivistico dell’Archivio di Stato di Bergamo occupa circa 15 chilometri di scaffalature e consta di oltre 60.000 pezzi tra buste e registri, 212 pergamene sciolte oltre a quelle esistenti all'interno delle unità archivistiche e di circa 20.000 tra disegni e mappe.

Una descrizione del patrimonio conservato è disponibile nel Sistema Informativo degli Archivi di Stato - SIAS

Per alcuni fondi è disponibile un inventario digitale.



Ultimo aggiornamento: 23/07/2024